Camminavano sulla Terra
molto tempo prima che l’Uomo vi facesse la sua comparsa e ci saranno ancora
quando l’ultimo essere umano non sarà che un ricordo.
Li hanno chiamati in
molti modi: gli dei primevi, gli Antichi, ma per alcuni di loro c’è una sola parola
che li definisce correttamente: demoni.
#53
RIFLESSI IN UNO SPECCHIO SCURO
1.
Katherine Fraser non si accorge
nemmeno di stare urlando. La sua mente si riempie di immagini: è su un campo di
battaglia della Transilvania del 1459 quando il fendente di un soldato turco
pone fine alla vita terrena dell’uomo chiamato Vlad l’Impalatore e sente tutto
il dolore della lama che gli attraversa lo sterno e della vita che fugge via. È
inginocchiata al posto di Frank Drake mentre il sole riduce in cenere la sua
fidanzata Jeanie, mutata in vampira da Dracula, e
sente le lacrime scorrere sul suo volto e la disperazione farsi strada nel suo
cuore. È nella tomba con Hannibal King quando si sveglia e scopre con orrore di
essere diventato un vampiro. È in pedi davanti ad una donna morta che sembra
tanto lei stessa e prova una rabbia incontenibile mentre giura una sanguinosa
vendetta sugli uccisori della moglie di Dracula. Prova tutta l’inadeguatezza di
Frank Drake nel non sentirsi e all’altezza di una donna come Rachel Van
Helsing. Sente la rabbia e la frustrazione di Hannibal King mentre lotta per
non cedere alla sete di sangue. Vede campi di battaglia, stregoni maledetti,
città scintillanti, vicoli maleodoranti. Vede cinque uomini e una donna
determinati a liberare Londra dalla minaccia di un antico vampiro. Vede la loro
fine e quella dei loro discendenti. Vede i discendenti di quel vampiro tentare
di sbarazzarsi della sua scomoda ombra nelle loro vite. Sente più e più volte
il dolore della morte e l’oblio che ne segue.
Non si accorge di urlare ma lo fa.
Negare che Arthur Holmwood, erede
del titolo di Lord Godalming, sia attratto dalla ragazza dai capelli rossi e
gli occhi verdi sarebbe negare l’evidenza e Angel O’Hara ne è sicuramente
consapevole. Beh… non c’è nulla di male, pensa il ragazzo mentre sono seduti in
un pub non lontano dall’università.
-Cosa sa di Lilith
Dracula, Mr. Holmwood?- gli chiede Angel.
-Che è la figlia di
Dracula, ovviamente.- risponde Arthur –C’è dell’altro da sapere?-
C’è un tono provocatorio nelle
parole di Arthur. Il giovane è chiaramente lusingato che la ragazza davanti a
lui, che dice di essere una giornalista, si mostri interessata a quel che sa.
Il problema è che lei non dovrebbe sapere che lui è uno dei cacciatori di
vampiri riuniti da Frank Drake o che un suo antenato è stato uno di coloro che
dettero la caccia a Dracula nel 1888 e che sono nominati nel famoso libro di
Bram Stoker. Chi è veramente questa ragazza e cosa vuole?
-C’è molto, molto di
più da sapere.- replica Angel O’Hara –Lilith non è divenuta vampira nei modi
tradizionali ma per una maledizione lanciatale da una zingara: una maledizione
per cui, tra le altre cose, non può essere uccisa definitivamente finché suo
padre non lo è anche lui. E se dovesse essere uccisa, si reincarnerebbe in una
giovane che anche solo per un secondo ha desiderato che suo padre morisse.-
Allora è questo, pensa Arthur.
-Mi sta raccontando
quello che è capitato a lei non è vero?- le chiede.
La ragazza fa un sorriso disarmante
mentre risponde:
-Esatto. Non le
racconterò i particolari, non sono importanti. Le basti sapere che ad un certo
punto io e Lilith riuscimmo a separarci ed ognuna riprese la propria vita… o
non vita. Ma ora lei è tornata e minaccia me e mio figlio se non le obbedisco.
Non voglio più farlo, mi serve aiuto.-
-Il mio? Difficile da
credere.-
-Non potevo andare
alla Polizia, Lilith l’avrebbe capito e avrebbe fatto del male al mio Teddy ma non
immagina che avrei cercato te.-
Questa storia ha più buchi di un
formaggio svizzero, pensa Arthur ma non può permettersi di ignorarla, non se la
ragazza può davvero portarli a Lilith.
Mentre parlava Angel ha posato la
mano destra sulla sua e gli ha sorriso. Arthur risponde al sorriso e replica:
-Posso portarti
dall’Ispettore Capo Chelm, lui ti crederà e farà in modo di proteggere te e tuo
figlio, Angel. Posso chiamarti Angel non è vero?-
Lei sbatte gli occhioni e risponde:
-Ma certo Arthur.-
Angel… un nome adatto a lei, pensa
Arthur, ma sotto il viso di un angelo può nascondersi il cuore di un demonio.
C’era un tempo in cui la razza umana
doveva ancora nascere ed erano i grandi rettili a dominare la Terra… o almeno
questo era quello che credevano.
Mentre percorrono uno stretto
cunicolo senza sapere cosa li aspetta in fondo, Blade ed i suoi compagni di
sventura, che un varco spaziotemporale nel cosiddetto Triangolo delle Bermude
ha sbalzato in un mondo non loro, sanno, però, che non può essere peggio di ciò
che si sono lasciati alle spalle.
-Ascoltate!- esclama
improvvisamente Donna Garth –Lo sentite anche voi?-
-Sì.- risponde
Rebecca Adamson –Sembra una specie di musica.-
-E si sta
avvicinando.- aggiunge suo fratello Jason.
È vero, pensa Blade, ma cosa si sta
avvicinando?
2.
Per coloro che guardano la scena le
cose non sono semplici da capire: Kate Fraser si aggrappa al polso di Dracula,
poi entrambi gridano e la ragazza cade sul pavimento in preda alle convulsioni
mentre il vampiro crolla in ginocchio.
Rachel Van Helsing non sa cosa sta
succedendo ma sa come approfittarne: con uno scatto felino si lancia verso la
porta ed afferra l’ispettore Capo Chelm per il collo.
-State fermi o lo
uccido.- minaccia.
-Non datele retta.-
replica l’anziano poliziotto –Colpitela adesso. Sparate.-
Ma l’istante di esitazione è fatale
ai poliziotti che sono con Chelm: i loro occhi incrociano quelli della vampira
un istante di troppo e cadono sotto il suo incantesimo ipnotico.
-Sì.- dice –Sparatevi
tra di voi.-
Ed è esattamente quello che fanno
sotto lo sguardo agghiacciato di Chelm.
-Ed ora…-
-Uccidimi pure
maledetta.- replica il detective sconfortato.
Rachel lo solleva da terra con
facilità poi, dopo un attimo di esitazione, lo lascia andare. Si volge verso Dracula
che, ancora in ginocchio, si tiene la testa fra le mani mentre Kate Fraser si
agita ancora sul pavimento. Avanza nella stanza poi ci ripensa.
-No.- dice –Non
adesso. Aiuta la tua collega Chelm, noi la faremo finita un altro giorno,-
Imbocca la porta senza che nessuno
la fermi.
Victoria Bentley si trovava nel bar
dell’ospedale quando è cominciata l’invasione dei vampiri ed ora è seduta in un
angolo ad osservare. Chi la vedesse e la sentisse mormorare a voce troppo bassa
perché si odano le sue parole potrebbe pensare che stia pregando e non sarebbe
troppo lontano dal vero anche se non è esattamente al Dio ed ai Santi Cristiani
che si sta rivolgendo ma ad un altro genere di creature ultraterrene.
Victoria è una maga, magari non
molto esperta, ma pur sempre una maga. Il Dottor Strange, Mago supremo della
Terra, le ha insegnato a coltivare le sue naturali affinità con le energie
mistiche che permeano il nostro pianeta e che sono particolarmente forti nelle
Isole Britanniche e l’ha addestrata nei rudimenti dell’antica magia tibetana.
Sono proprio quelle forze che la giovane sta cercando di richiamare.
-Tu… cosa stai
borbottando?- le chiede, avvicinandosi a lei una dei vampiri, una ragazza bruna
con il volto attraversato da una ragnatela di cicatrici che ne deturpano il
volto altrimenti bello.
In qualche modo la vampira sente che
quello che sta facendo Victoria è un potenziale pericolo per lei.
-Nulla.- risponde
Victoria guardandola dritta negli occhi -Assolutamente nulla.-
-Non provare a
mentirmi. Non ti permetterò di farlo.-
Quello che accade prende
assolutamente di sorpresa la vampira di nome Alice Hastings: le sue gambe si
indeboliscono, le forze le mancano e non riesce a distogliere lo sguardo dagli
occhi di Victoria.
-Cosa mi stai
facendo?- urla.
-Io?- replica la
ragazza alzandosi in piedi –Nulla, proprio nulla.-
Victoria avanza ma improvvisamente
qualcosa la colpisce alle spalle facendola stramazzare al suolo. Mentre cade
ode una voce femminile dire:
-Andiamocene.-
-Ma…- fa per
replicare Alice.
-Obbedisci.- ribatte
l’altra con voce autoritaria.
-Io… va bene, mia
signora.-
Victoria perde i sensi e quando
rinviene c’è davanti a lei l’Ispettore Chelm.
-Che è successo?-
chiede la ragazza.
-Abbiamo fallito
un’altra volta.- è la risposta.
Escono finalmente all’aperto e
quello che trovano è un panorama molto simile a quello che si sono lasciati
alle spalle: vegetazione e foreste e qualche montagna all’orizzonte. Sono
intrappolati milioni di anni prima della loro nascita senza possibilità di
tornare indietro… in più di un senso perché c’è qualcosa alle loro spalle,
qualcosa di terribile, Blade non ha bisogno dei sensi mistici di Marie Laveau
per saperlo: è una sensazione atavica, una paura che fa parte di lui e di tutti
gli esseri umani.
Il cacciatore di vampiri guarda
verso il cunicolo da cui sono usciti e lo sente: il lento e costante rumore di
qualcosa che avanza senza fretta.
Per la prima volta da che Blade lo
ha incontrato il Golem parla:
-Dy Slʼang.-
-Cosa ha detto?- chiede istintivamente Blade.
-È Yiddish.- spiega Rebecca Adamson –Non lo
parlo benissimo ma mi è parso che abbia detto. “Serpente”.-
Non solo “serpente”.- precisa Wayne Logan –Se
non ho capito male, ha detto: “Il Serpente”.-
3.
Il
vampiro alza la testa e sul suo volto c’è un’espressione di assoluto
sbalordimento.
-Dove sono? Che mi è successo?-
L’Ispettore
Capo Chelm lo guarda. Non sta fingendo, ne è quasi certo e del resto non
sarebbe da Dracula un tentativo simile. Tuttavia meglio non correre rischi
inutili. Gli tiene la pistola caricata con proiettili d’argento puntata dritta
al cuore e si rivolge ai suoi sottoposti che stanno soccorrendo Kate Fraser e
Constance Johansson:
-Come stanno?-
-L’ispettore Johanssen è solo svenuta.- risponde
il Sergente Henderson -A parte un bernoccolo non sembra avere nulla che non va.
L’Ispettore Fraser invece… non so: mi ricorda quando la trovammo in quella
tomba.-[1]
Chelm
ricorda bene quella disgraziata circostanza: Deacon Frost l’aveva sepolta viva
in una tomba del cimitero d Highgate e lo shock aveva lasciato Kate in stato
catatonico per parecchio tempo. Volesse il Cielo che non fosse accaduto ancora.
-Kate!!- esclama Dracula con un’insolita ansia
nella voce –Che ti hanno fatto?-
C’è
qualcosa nella sua voce, nel modo in cui parla che spinge Chelm ad esclamare:
-Drake?-
L’Ispettore
Capo Chelm riprende fiato davanti ad un’attenta Victoria Bentley dopo aver
detto:
-E questo è tutto quello che è accaduto.-
-Interessante.- commenta la giovane maga –Così
ad intuito, direi che quando Miss Fraser ha toccato Dracula i suoi poteri
psicometrici si sono attivati e lei è rimasta sopraffatta dal flusso delle
memorie di tre uomini in un solo colpo e di rimbalzo la personalità di Dracula
è stata sommersa da quella di Frank Drake.-
-Durerà?-
Come posso saperlo? Sono una maga… e neppure
tanto brava… non un’indovina. Posso vederlo?-
-Certo. Venga con me.-
Le
fa strada sino ad una stanza davanti alla quale ci sono due poliziotti in
uniforme. All’interno la colpisce un sottile ma riconoscibile odore di aglio.
Ce n’è una treccia sopra lo stipite della porta ed una alla finestra. Se
ricorda bene, serve non solo a bloccare la strada ai vampiri ma anche ad
inibire i loro poteri mutaforma. Seduto su una sedia con lo sguardo perso nel
vuoto sta Dracula.
-Metta questa.- le dice Chelm porgendole una
collana da cui pende una croce -Gli impedirà di assalirla.-
-Penso di cavarmela lo stesso, grazie.- replica
Victoria.
-Qualche scrupolo religioso, forse? È Buddista
o qualcosa di simile? Non penserà che la croce sia un simbolo idolatra da
evitare, per caso?-
Victoria
sorride e replica:
-Nulla di simile. In teoria sarei una fedele
anglicana ma l’ultima volta che sono entrata in una chiesa è stato per il
funerale di mio padre più di dieci anni fa. Temo che quella croce non
funzionerebbe granché per me adesso.-
-Ma funzionerebbe per lui.- ribatte Chelm -Mi
dia retta: le precauzioni non sono mai troppe.-
Victoria
si mette la croce al collo ed avanza verso Dracula che alza lo sguardo verso di
lei.
-Victoria Bentley!- esclama -Sei venuta a
vedere il mostro?-
L’amarezza
nella sua voce è palpabile e spinge Victoria a mettergli una mano su una
spalla.
-Non vedo mostri, Frank.- risponde -Perché tu
sei Frank Drake, vero?-
-Ma per quanto ancora? Lo sento che preme per
uscire, per riprendere il controllo e non so quanto io e Hannibal King potremo
trattenerlo. E poi c’è la sete. Diventa sempre più forte… il desiderio di
affondare i canini nel collo di qualcuno e bere il suo sangue. La sento e
diventa sempre più intensa. Presto non sarò più in grado di resisterle e lui
avrà via libera.-
Non
molto distante da lì Constance Johanssen entra nella stanza dove si trova Kate
Fraser.
-Come sta?- chiede.
-Apparentemente bene… almeno fisicamente.-
risponde un medico -Tuttavia non si sveglia.-
La
poliziotta si avvicina alla collega sdraiata su un lettino. Non si trovano
molto simpatiche l’un con l’altra, ma Fraser è una
donna in gamba e questo guaio non ci voleva.
-Si sveglierà?- chiede.
-Potrebbe accadere tra un minuto o tra un anno.
Non ne sappiamo abbastanza su queste cose, purtroppo. La mente umana è ancora
un mistero su molti fronti.-
Bella
frase, pensa Constance, me la segnerò da qualche parte.
4.
Blade
corruga la fronte. Vederlo sorridere è forse un evento più raro
dell’allineamento dei pianeti ma stavolta la sua espressione è più cupa del
solito.
-Il Serpente.- ripete -Il Serpente.-
-Non… non penserete che alluda a quel Serpente,
vero?- chiede con voce preoccupata Rebecca Adamson -Vero?-
Il
silenzio è la sola risposta, un silenzio che è rotto improvvisamente dalla voce
di Marie Laveau:
-Set… il dio serpente primordiale dalle sette
teste. Preferirei avere a che fare con Mefisto o uno qualunque dei suoi avatar
che con lui.-
-Set.- mormora Jason Adamson… ma chi o cos’è
veramente?-
-Ci sono miti… leggende…- risponde Wayne Logan
-... che parlano di esseri potentissimi, incarnazione delle forze del Creato,
che erano presenti fisicamente sulla Terra ancor prima della comparsa
dell’Uomo. L’archeologia ufficiale le ha sempre liquidate come fantasie ma uno
dei miei professori, Daniel Damian, credeva che
fossero vere e pensava che quegli “dei” fossero, in realtà extraterrestri.-
-E invece sono nati qui sulla Terra.-
interviene Marie Laveau -Si consideravano dei ma presto il seme della
corruzione attecchì tra loro e quasi tutti degenerarono in demoni. I loro nomi
si sono persi a parte quello di tre: Set, il Serpente, che per primo uccise un
suo simile per sottrargli il potere; Chthon, il signore dell’Oscurità, delle
forze malevole che si celano nelle viscere della Terra, ed infine Gaea, la
personificazione della natura stessa, la sola che non fu corrotta e che per
salvare il pianeta generò un figlio a cui dette il nome di Atum e Atum divenne
il Demogorgo, l’uccisore di dei, ed uccise tutti i fratelli di Gaea… tranne
Set e Chthon che furono esiliati per
sempre da questo piano di esistenza.-
-Fammi capire…- dice Donna Garth -… tu dici che
noi siamo arrivati in un tempo antecedente all'esilio
di questi… dei primordiali… e che ora ci stanno dando la caccia?-
-Loro o la loro progenie.- risponde la Regina
Voodoo di New Orleans –Io li sento.-
Come
a sottolineare quello che ha appena detto si ode un sibilo provenire dalla
caverna che hanno appena lasciato.
Victoria
fissa negli occhi il vampiro che ha davanti, un gesto che pochi oserebbero fare
per paura di cadere vittime del suo incantesimo, una paura che la ragazza
ostenta di non avere, ma non è detto che sia davvero così.
-Io posso aiutarti Frank.-
-Aiutarmi?- il tono della voce ora è duro e
sprezzante… come quello del vero Dracula, pensa Victoria -… come pretendi di
aiutarmi tu, ridicola donna?- si blocca di colpo -No… non volevo dire questo. È
Dracula… sta riprendendo il controllo ed o non riesco a trattenerlo ormai.-
-Non ne avrai bisogno.- proclama la maga.
Si
alza in piedi e solleva le braccia verso il soffitto piegando le dita tranne
indice e mignolo.
-Io ti invoco, Potente Agamotto. Che la tua
luce di verità inondi questo povero essere e divida le sua anima, separi il
Bene dal Male.-
Victoria
tace e per un attimo nella stanza c’è solo silenzio, poi il vampiro alza la
testa e nel suo volto c’è un sorriso di trionfo.
-Hai fallito, donna.- proclama –Dracula regna
supremo.-
Dracula
si guarda attorno ed i poliziotti nella stanza incrociano il suo sguardo. Meno
di un istante, forse, ma è comunque troppo: le loro volontà sono catturate.
-Dovrei uccidervi tutti – dice Dracula –Ma …no.
Tu…- si rivolge al poliziotto in piedi vicino alla porta -Togli quella treccia
d’aglio così che possa uscire da qui.- ora si rivolge a Victoria –Tu verrai con
me: mi servirai da pasto più tardi e forse ti permetterò di vivere per
servirmi.-
-No!- replica decisa Victoria.
-Tu… mi resisti?-
-Sorpreso? Che misera maga sarei se non sapessi
resistere all’ipnotismo?-
-Ma nemmeno il Dottor Strange ci era riuscito[2] e
lui è uno stregone molto più potente di te.-
-Ma tu lo avevi preso di sorpresa mentre io
sapevo cosa aspettarmi. Ed ora che gli anelli di Raggador ti imprigionino.-
Gli
anelli di materia mistica si solidificano attorno al vampiro.
-Sciocca donna.- la apostrofa lui –Hai
dimenticato che posso mutarmi in nebbia e sfuggire alla tua trappola?-
-E tu…- replica Victoria -… tu hai dimenticato
che l’aglio inibisce i tuoi poteri mutaforma. Ci sei abbastanza vicino da
sentirne gli effetti.-
Ed
infatti la figura di Dracula diventa evanescente per poi risolidificarsi.
-Maledetta cagna.- sibila il vampiro furibondo.
-Mi deludi Dracula.- ribatte la giovane donna
–Che ne è della tua maschera da gentiluomo?-
Dracula
sembra voler replicare ma prima che possa farlo accade qualcosa: un raggio di
luce penetra dalla finestra. Senza che nessuno se ne accorgesse la notte ha
lasciato il posto alle prime luci dell’alba,
-NOO!- urla il
vampiro mentre sul suo volto appare un’espressione di intensa sofferenza. Il
suo urlo echeggia a lungo nella stanza e lo sentono ancora nelle orecchie
l’Ispettore Capo Chelm ed i suoi uomini mentre si risvegliano dalla trance loro
indotta da Dracula.
-Che è successo?- chiede un perplesso Chelm.
-Io… io non lo so.- risponde un’ancor più
perplessa Victoria Bentley.
Al
posto di Dracula non c’è, come ci si poteva aspettare, un mucchietto di cenere,
ma la figura esanime di Frank Drake.
Appena
poco prima Rachel Van Helsing è giunta alla cripta dove riposa abitualmente
durante il giorno. A fatica si trascina verso la sua bara e vi si adagia. Le
energie che l’avevano sostenuta finora vengono meno. La spalla destra le fa un
male d’inferno. La pallottola è rimasta dentro e va tolta ma nessun non-morto
può farlo perché l’argento gli sarebbe fatale, solo un umano vivo può farlo.
L’ironia
della situazione la coglie d’improvviso: se non avesse avuto tanta fretta di
vampirizzare Charles Seward, lui avrebbe potuto estrarre la pallottola ma ora…
ha ucciso l’uomo che poteva aiutarla. E intanto l’argento la avvelena
lentamente.
Gli
occhi di Rachel si chiudono, ogni parvenza di vita l’abbandona e la vampira
precipita in un sonno di morte forse senza sogni.
5.
Frank Drake si guarda
intorno perplesso.
-Sono davvero io? sono tornato.- esclama.
-Pare proprio di sì.- conferma l’Ispettore
Chelm –E ne sono davvero contento.-
-A quanto sembra, il mio incantesimo ha
funzionato a scoppio ritardato.- commenta Victoria -Evidentemente non sono
quella grande maga che pensavate.-
-Oh… a
me va benissimo così.- replica Frank mettendole una mano su una spalla -Anche
se… se io sono tornato perché non lo ha fatto anche Hannibal King? E se…-
-Non dirlo, biondino.- interviene Constance
Johanssen –Ci stavo pensando anch’io,.
-A cosa?- chiede un nervoso Chelm.
-Dracula è scomparso col sole.- risponde, cupo,
Frank –Ma… e se fosse ancora dentro di me e aspettasse il momento adatto per
uscire…per tornare a colpire?-
Charles
Seward giace nel suo letto e sogna. Non sogna di volare ma di cadere, una
caduta che non sembra finire mai.
Improvvisamente lo
scenario intorno a lui cambia: non sta più cadendo e conosce il posto in cui si
trova. Pareti di pietra che trasudano umanità, celle con sbarre per porte e
l’odore della disperazione umana. Sa dov’è: è il vecchio manicomio accanto alla
casa della sua famiglia. Il suo trisnonno lavorava lì. Oggi è stato
ristrutturato ma a quei tempi poveri disperati riempivano le celle e …
“Seward!”
Da
dove viene quella voce? Charles si volta e in una delle celle vede un vecchio…
no… non è poi tanto vecchio… è solo malmesso il suo sguardo è spiritato e… Oh Dio
sta mangiando delle mosche
“Lei ti
sta aspettando Seward”
-Lei… chi è?- ha davvero pronunciato queste
parole o l’ha solo immaginato?
“Lo sai
chi è… vuole te… non farla aspettare.”
Urla… o almeno crede di farlo.
Ha
fatto un lungo viaggio e si sente stanca. I passanti all’aeroporto di Heathrow
non possono fare a meno di notarla: a un fisico da pin up e molti di loro si
chiedono dove l’hanno già vista: sulla copertina di qualche rivista patinata
forse? Ha lunghi capelli di un colore tra il biondo ed il rosso e gli occhi
sotto gli occhiali scuri sono verdi. È consapevole degli sguardi di ammirazione
e non solo della maggior pare degli uomini e di quelli di ostilità della
maggior parte delle donne e sorride compiaciuta.
Uscita
dall’aeroporto chiama un taxi e gli dà un indirizzo appena fuori Londra. Non
aveva molto senso, pensa, prenotare in hotel quando c’è un’intera casa che
l’aspetta.
La
giovane donna scende dal taxi paga e contempla la costruzione vittoriana
davanti a lei. Si è chiesta spesso perché non avesse buttato via la chiave
quando se n’è andata, ma ora è contenta di averla conservata. Tutto sembra
com’era allora ma è lei ad essere diversa.
Danielle
Seward è tornata a casa.
FINE CINQUANTATREESIMO EPISODIO
NOTE DELL’AUTORE
Non molto da dire su quest’episodio
se non che gli dei primevi sono sostanzialmente un’idea di Mark Gruenwald anche se i membri di questo gruppo sono stati
creati in precedenza. In particolare:
1)
Set,
creato da Robert E. Howard, è stato adattato per l’Universo Marvel da Roy Thomas & Barry Windsor-Smith su Conan the Barbarian Vol. 1° #7 datato luglio 1971.
2)
Gaea è apparsa per la prima volta come Madre
Natura in Doctor Strange Vol. 2° #6 datato febbraio
1975 ad opera di Steve Englehart & Gene Colan.
3)
Chthon
è apparso per la prima volta su Marvel Chillers #1
datato ottobre 1975 ad opera di Marv Wolfman (soggetto), Bill Mantlo
(dialoghi) & Yong Montano (disegni)
Nel prossimo episodio: nuovi arrivi, vecchi
vampiri, segreti di famiglia e famiglie disfunzionali e molto, molto altro.
Carlo